martedì 8 dicembre 2015

TRAGICA SCOMPARSA LUONGO



La scomparsa tragica di Antonio Luongo non segna solo la fine di una vita umana. Essa segna tangibilmente anche la fine di uno dei più complessi e originali esperimenti politici che abbiano caratterizzato la Basilicata.
Egli fu, da segretario regionale del Pds prima e dei Ds poi, il padre e il protagonista di quella stagione che - a cavallo degli anni novanta del secolo scorso e attraverso la formula di un centro sinistra che sarebbe diventato precursore per la politica dell’intero paese - tentò la strada della modernizzazione e dell’innovazione lucane.
Antonio era sicuramente un uomo del Novecento, di quelli che mettono l’interesse pubblico sempre al primo posto rispetto alle dinamiche che possano investire il bene particolare… e sempre come uomo del Novecento era stato un originalissimo interprete della sinistra come campo in cui a essere rappresentati fossero le aspirazioni di tutte e tutti, a partire da quante e quanti occupano i gradini più bassi della piramide sociale. Forse per questo negli ultimi mesi, in una epoca in cui gli interessi particolari sembrano voler continuamente prendere il sopravvento sull’interesse collettivo, avevamo registrato una sorta di sofferenza nell’interpretare il ruolo di segretario del Pd.
Con lui scompaiono un’intelligenza, un intuito e una sapienza politiche fuori dal comune, lasciando un vuoto in tutte e tutti quelli che l’hanno conosciuto, innanzitutto, ma anche all’interno dell’intero quadro delle classi dirigenti non solo lucane, ma potremmo ben dire nazionali.

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